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Superbonus 2024: stop per cessione del credito e sconto in fattura

Dopo tanta attesa, è arrivato dalla Camera il via libera per il decreto Superbonus. Tra le misure più significative, la nuova normativa limita l’applicazione dell’esenzione prevista dalla legge attuale, che riguarda il divieto generale di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura in sostituzione delle detrazioni fiscali. Tra le altre principali novità introdotte, spicca la disposizione per cui le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 potranno essere detratte in 10 anni anziché in 4. Vediamo quindi alcune delle misure incluse nel decreto che riguardano i condomini.

Il D.L.39/2024, emendato dal Governo con un maxi-emendamento, introduce rilevanti restrizioni, nuovi obblighi e ulteriori limitazioni che riducono notevolmente l’accesso e l’attrattività dei bonus edilizi, tra cui:

  • Obbligo di ripartizione della detrazione in 10 anni per interventi relativi a Superbonus, Sismabonus e Barriere architettoniche. Questo significa che i benefici fiscali dovranno essere distribuiti su un periodo di dieci anni.
  • Fine dello sconto in fattura e della cessione del credito dal 30 marzo 2024, inclusi gli interventi per barriere architettoniche, case popolari (IACP), cooperative abitative e onlus. Tuttavia, sono esentati i lavori già avviati e quelli nelle zone colpite da terremoti.
  • Stop alla remissione in bonis, con la scadenza finale per la comunicazione dell’opzione di cessione del credito fissata al 4 aprile 2024. Questo termine implica che dopo tale data non sarà più possibile optare per la cessione del credito con remissione in bonis.
  • Obbligo di comunicazione preventiva per l’accesso ai bonus edilizi, imponendo ai beneficiari di informare in anticipo le autorità competenti.
  • Blocco dell’accesso ai bonus edilizi per soggetti con debiti erariali, impedendo a chi ha pendenze fiscali di usufruire delle agevolazioni.
  • Riduzione del bonus ristrutturazioni al 30% dal 2028, diminuendo l’aliquota della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie a partire dal 2028.
  • Maggior vigilanza e controllo da parte dei comuni sugli interventi legati al Superbonus, assicurando un monitoraggio più rigoroso dei progetti e delle realizzazioni.

Queste misure mirano a regolamentare più strettamente l’accesso ai bonus edilizi, promuovendo una maggiore trasparenza e un uso più efficiente delle risorse disponibili. Analizziamo nel dettaglio le più significative.

Bonus ristrutturazione: 30% dal 2028

Un’ulteriore novità introdotta dall’emendamento riguarda il Bonus ristrutturazioni, che subisce una significativa revisione delle aliquote di detrazione nel corso degli anni. Attualmente, il bonus è previsto nella misura del 50%, ma solo fino al 31 dicembre 2024. Il comma 8 dell’articolo 9-bis del decreto stabilisce una riduzione graduale dell’aliquota di detrazione, introducendo un décalage che influirà sui benefici fiscali nei prossimi anni.

Le nuove percentuali di detrazione sono le seguenti:

50% fino al 31 dicembre 2024: La detrazione rimane invariata fino alla fine del 2024, permettendo ai contribuenti di usufruire del 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie.
36% dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027: A partire dal 1° gennaio 2025, l’aliquota di detrazione scende al 36%, applicabile fino alla fine del 2027.
30% dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033: Infine, dal 1° gennaio 2028 e per i successivi cinque anni, l’aliquota sarà ulteriormente ridotta al 30%.

Queste modifiche rappresentano una riduzione progressiva delle agevolazioni fiscali, che avrà un impatto significativo sui contribuenti intenzionati a intraprendere lavori di ristrutturazione. È importante considerare queste variazioni nelle pianificazioni future, poiché influenzeranno notevolmente l’ammontare del risparmio fiscale derivante dagli interventi edilizi.

CILAS Dormienti

Il decreto introduce importanti modifiche riguardanti le cosiddette CILAS dormienti, ovvero le Comunicazioni di Inizio Lavori Asseverate per il Superbonus presentate entro il 16 febbraio 2023. Questa data era stata stabilita dal precedente Decreto Blocca Cessioni (Dl 11/2023), emanato un anno fa. Il nuovo provvedimento mira a depotenziare tali comunicazioni, limitando l’efficacia delle CILAS dormienti che non hanno portato all’avvio effettivo dei lavori. In pratica, le richieste di Superbonus presentate entro il termine del 16 febbraio 2023, ma che non sono state seguite da azioni concrete, subiranno una revisione per verificarne la validità e l’aderenza ai requisiti normativi aggiornati.

Queste modifiche hanno l’obiettivo di:

  • Ridurre le pratiche pendenti: rivedendo le CILAS dormienti, il governo intende ridurre il numero di pratiche rimaste sospese senza un effettivo inizio dei lavori, migliorando l’efficienza amministrativa.
  • Garantire l’efficacia del Superbonus: assicurarsi che i progetti presentati beneficino realmente delle agevolazioni previste, evitando l’accumulo di richieste non concretizzate.
  • Monitorare l’aderenza normativa: verificare che tutte le comunicazioni presentate rispettino i nuovi requisiti e le disposizioni aggiornate, garantendo una maggiore trasparenza e correttezza nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

In sintesi, il decreto intende fare chiarezza e ordine nelle procedure relative alle agevolazioni per i lavori di ristrutturazione, assicurando che solo i progetti effettivamente avviati e conformi alla normativa possano beneficiare delle detrazioni fiscali. Questo intervento è parte di un più ampio sforzo per rendere più efficiente e trasparente l’accesso ai bonus edilizi.

Eliminazione della Cessione del Credito e Sconto in Fattura

Con il Decreto Legge 39/2024, il Governo ha deciso di abolire definitivamente la possibilità di utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura per gli interventi edilizi, a partire dal 30 marzo 2024. Questa decisione segue due precedenti provvedimenti: il D.L. 212/2023, che aveva già ridotto significativamente la cessione del bonus per le barriere architettoniche, e il D.L. 11/2023, che aveva imposto il primo divieto di cessione del credito e dello sconto in fattura.

La nuova normativa, proposta dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mira a controllare i costi delle maxi-detrazioni e a ridurre l’eccessiva generosità del sistema delle detrazioni fiscali. Anche nei casi in cui le opzioni erano ancora ammesse, come per i lavori sulle barriere architettoniche e gli interventi per enti del Terzo settore, queste formule non saranno più utilizzabili.

Questa misura è stata presa in risposta all’aumento dei costi delle detrazioni, che a febbraio avevano raggiunto 114,4 miliardi di euro, secondo un report dell’ENEA. Inoltre, la decisione è stata influenzata dai dati ISTAT che hanno mostrato una revisione al rialzo del deficit per il 2023, arrivato al 7,2%. Il decreto rappresenta un passo deciso verso la riduzione della spesa pubblica legata alle agevolazioni fiscali nel settore edilizio, cercando di riportare sotto controllo il bilancio statale.

Quando sono ancora consentiti sconto in fattura e cessione del credito?

Nonostante le nuove restrizioni, il comma 2 del decreto prevede un regime transitorio che consente di applicare le disposizioni più favorevoli stabilite dal DL 11/2023 per le spese sostenute prima del 30 marzo 2024. Ecco i casi specifici:

  • Efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico per i condomini: se è stata adottata la delibera assembleare per l’approvazione dei lavori e presentata la CILA prima del 30 marzo 2024.
  • Demolizione e ricostruzione di edifici: se è stata presentata l’istanza per il titolo abilitativo prima del 30 marzo 2024.
  • Interventi non riguardanti efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico: se è stata presentata la richiesta del titolo abilitativo, se necessario, prima del 30 marzo 2024.
  • Lavori già iniziati o accordi vincolanti: se i lavori sono già iniziati o, in caso contrario, se è stato stipulato un accordo vincolante per la fornitura di beni e servizi e versato un acconto prima del 30 marzo 2024.

Queste eccezioni permettono di utilizzare ancora le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per interventi che abbiano rispettato le condizioni sopra elencate entro la data specificata.

Il Decreto Legge 39/2024 rappresenta una svolta significativa nella regolamentazione dei bonus edilizi in Italia. Con restrizioni più severe, nuove regole di accesso e un controllo più rigoroso, il governo mira a rendere l’uso delle agevolazioni fiscali più trasparente e sostenibile. Le principali novità, come la ripartizione delle detrazioni in dieci anni, la fine della cessione del credito e dello sconto in fattura, e la riduzione progressiva del bonus ristrutturazioni, avranno un impatto rilevante sui contribuenti e sugli operatori del settore edilizio. Queste misure, seppur restrittive, intendono garantire una gestione più efficiente delle risorse pubbliche e promuovere un uso responsabile delle agevolazioni fiscali, con l’obiettivo di sostenere un mercato edilizio più stabile e trasparente.

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