fbpx

Il breviario del buon amministratore di condominio

Dopo aver dato uno sguardo a quali siano i doveri a cui ogni condòmino deve rispondere, questa volta l’occhio di bue si accende sulla figura dell’amministratore di condominio. Abbiamo già accennato alla questione più volte nei precedenti articoli, mettendo in risalto i princìpi fondamentali che devono guidare l’operato di un amministratore attento e capaceOgnuno nel condominio ha, infatti, il proprio ruolo da giocare ed è in qualche modo protagonista della vita condominiale. Quindi sì, è vero che “non è sempre colpa del povero amministratore di condominio”, ma è anche vero che un buon amministratore che si rispetti, è capace di agire sempre negli interessi dell’intero condominio in maniera efficiente e trasparente (sì, non ci stanchiamo mai di ripeterlo!). E così, per par condicio, ma anche perché è il nostro lavoro e sappiamo come farlo, abbiamo raccolto degli accorgimenti che potranno aiutarti a capire cosa fa di un amministratore di condominio, un buon amministratore. 

  1. Requisiti previsti dalla legge

Tra i primi requisiti, non possiamo menzionare quelli legali. Un amministratore di condominio deve:

  • godere dei diritti civili;
  • non essere stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni;
  • non essere stato sottoposto a misure di prevenzione divenute definitive (come ad esempio l’obbligo di soggiorno o di firma);
  • non essere interdetto o inabilitato;
  • non risultare annotato nell’elenco dei protesti cambiari;
  • avere conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • avere frequentato un corso di formazione iniziale di almeno 72 ore, delle quali per lo meno un terzo dedicate ad esercitazioni pratiche, e svolgere l’attività di formazione periodica in materia di amministrazione condominiale per almeno 15 ore annuali.
  1. Capacità relazionali

Un buon amministratore deve essere in grado di trattare e comunicare facilmente con la gente. Sembra banale, ma le doti comunicative e relazionali sono un requisito imprescindibile per chi amministra. Si tratta infatti, di essere capaci di dialogare e mettersi in ascolto della persona che si ha davanti comprendendo le reali necessità; capire le sue richieste o perplessità con la sincera volontà di risolvere la problematica sorta. Essere disponibili ad un incontro per potersi confrontare apertamente, è la vera chiave che fa scongiurare l’insorgere di malintesi di qualsiasi genere. Altro aspetto da non sottovalutare è inoltre, quello relativo ai feedback da parte dei condòmini grazie ai quali un buon amministratore sa se il suo operato procede nella giusta direzione.

  1. Capacità di organizzazione e gestione

Organizzare non è da tutti, soprattutto saperlo fare con la giusta calma e la capacità di passare in rassegna ogni dettaglio, senza dimenticare la visione d’insieme. A fare coppia con il concetto della buona organizzazione c’è quello della buona coordinazione: le necessità dei condòmini sono tante e diverse tra loro ed è proprio qui che viene in soccorso l’abilità di saper coordinare bene tutti gli aspetti del lavoro. È interessante anche sottolineare quanto un buon amministratore di condominio sappia far lavorare in sinergia le diverse figure professionali che lo supportano in un dialogo in cui vengono messe a frutto le rispettive conoscenze.

  1. Saper mediare

In sintesi, calmare gli animi. No, non occorre essere pacifisti, ma avere a cuore l’obiettivo comune a tutti: la serenità della vita condominialePuò capitare che nella centrifuga della vita quotidiana, ci si focalizzi sulle proprie necessità mettendo in secondo piano quelle della comunità. Ecco, un amministratore di condominio capace di svolgere il suo lavoro, sa operare nell’interesse di tutti e di ogni singolo, rispondendo alle esigenze, senza dimenticare la collettività, i diritti e i doveri di ognuno, ricordando ad ogni condòmino gli strumenti che può utilizzare, nel rispetto della legge, per proporre cambiamenti che saranno (sempre!) sottoposti al giudizio dell’assemblea sovrana. 

  1. Risolvere problemi con concretezza

La capacità di dialogo e una buona dialettica sono importantissime, ma senza l’abilità di risolvere i problemi, un amministratore ha davvero poche chance! Non solo, parliamo anche di una certa imprescindibile concretezza, senza la quale anche le migliori intenzioni vengono gettate al vento.

Trovare la soluzione più giusta, la strategia migliore per risolvere una problematica è possibile solo se l’amministratore di condominio ha il polso della situazione ed è pronto a mettere in gioco tutta la sua professionalità ed esperienza in materia. Solo così sarà possibile mettere una spunta alla questione del momento e passare alla problematica successiva con successo.

  1. Voler fare sempre di più e sempre meglio

Non si tratta di uno slogan, ma della pura verità. A nostro avviso, un buon amministratore di condominio deve saper “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, deve saper guardare in prospettiva e voler migliorare costantemente il proprio operato. Per poterlo fare deve avere ben chiare tutte le sfaccettature che riguardano la propria professione e fare tesoro della propria esperienza nonché dei rapporti con i propri condòmini per proporre soluzioni all’avanguardia che possano agevolare le pratiche amministrative e in generale l’intera vita condominiale.  

  1. Conoscere le materia ed essere guidati dalla passione

Per ultimo, ma non davvero per ultimo, il requisito che si rifà al punto 1 relativo a ciò che la legge richiede per essere un amministratore di condominio. Ci sentiamo in dovere di inserirlo in un paragrafo tutto suo per dargli il giusto risalto. 

Un buono (nonché ottimo) amministratore di condominio che si rispetti deve necessariamente senza se e senza ma, essere preparato, essere aggiornato. In sintesi deve fare ricerca, stare sul pezzo e approfondire le tante questioni relative alla vita condominiale, tra leggi, norme, sentenze e via dicendo. Parliamo non solo del dovere che ha ogni amministratore di dover conoscere la materia, ma dell’interesse nel volerlo fare. Questo è secondo noi, quello che “muove il sole e l’altre stelle”, cioè la passione per la propria professione e l’esigenza di volerla svolgere sempre al meglio.

RICHIEDI SUBITO LA TUA CONSULENZA CONDOMINIALE GRATUITA

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.

Sei nel panico?