
29 Set Cosa succede se i condòmini non pagano il condominio?
Vivere in condominio significa condividere spazi, spese e… a volte anche problemi. Tra questi, il più fastidioso è quando qualcuno decide di non pagare la sua parte. E allora, diciamolo chiaramente: se un condòmino non paga, a rimetterci inizialmente sono gli altri. Le bollette vanno pagate, le pulizie si fanno lo stesso, gli interventi urgenti non si possono rimandare. Risultato? Tensioni, discussioni e malumori in assemblea.
Cosa succede se i condòmini non pagano il condominio? Cosa dice la legge?
La normativa è piuttosto chiara:
- ogni condomino deve pagare la sua quota (art. 1118 e 1123 c.c.);
- dopo 6 mesi dal bilancio, l’amministratore è obbligato a muoversi per recuperare i soldi (art. 1129 c.c.);
- se il moroso fa orecchie da mercante, si può chiedere al giudice un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, cioè un provvedimento veloce che permette di aggredire beni e conti del debitore.
Insomma, la legge tutela il condominio… ma serve qualcuno che faccia il primo passo.
Come recuperare i soldi di un condomino moroso
C’è un percorso preciso:
- Sollecito amichevole: un richiamo scritto, chiaro e diretto.
- Diffida legale: quando il richiamo non basta, arriva la lettera dell’avvocato.
- Decreto ingiuntivo: il giudice ordina di pagare, senza troppi giri.
- Esecuzione forzata: se ancora niente, si procede con pignoramenti su conti, stipendi o beni.
Funziona quasi sempre, ma la regola d’oro è non perdere tempo: prima si agisce, più è semplice recuperare.
Su cosa deve vigilare l’assemblea di condominio?
L’amministratore ha i suoi compiti, ma anche l’assemblea deve fare la sua parte. In particolare deve:
- Approvare bilanci chiari e trasparenti, perché solo così si individuano subito i morosi.
- Controllare l’operato dell’amministratore, chiedendo conto dei solleciti inviati e delle azioni legali intraprese.
- Vigilare sui tempi: entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio l’amministratore deve avviare la procedura di recupero, salvo diversa deliberazione dell’assemblea.
- Deliberare misure specifiche: piani di rateizzazione per chi è in difficoltà reale, o decisioni di procedere senza indugi contro chi non paga da tempo.
- Pretendere trasparenza: ogni condòmino ha diritto a vedere i documenti, lo stato dei crediti e le azioni intraprese.
In pratica: l’assemblea non deve limitarsi a “prendere atto” della morosità, ma vigilare attivamente perché la procedura vada avanti.
Prescrizione delle spese condominiali
Un aspetto fondamentale che spesso si sottovaluta è la prescrizione: i debiti non sono eterni.
- Spese ordinarie: si prescrivono in 5 anni (art. 2948 c.c.).
- Spese straordinarie: si prescrivono in 10 anni.
Decorrenza del termine
Il tempo inizia a contare dalla data in cui la rata diventa esigibile, cioè dalla scadenza indicata o dall’approvazione del bilancio e dello stato di riparto.
Cause di interruzione
La prescrizione può essere interrotta solo da atti formali, che fanno ripartire il termine da capo. Esempi:
- un decreto ingiuntivo emesso dal giudice;
- una diffida o messa in mora inviata dal condominio o dal suo avvocato (meglio con raccomandata A/R o PEC).
Attenzione: i solleciti informali o la sola approvazione del bilancio in assemblea non interrompono la prescrizione. Ecco perché agire in tempo e con strumenti giuridicamente validi è fondamentale: altrimenti il moroso rischia di cavarsela senza pagare nulla.
Il nostro approccio: zero anticipo, zero stress
Qui entra in gioco Condominio No Stress. Noi sappiamo che l’amministratore non vuole trasformarsi in sceriffo, né i condòmini vogliono anticipare soldi per inseguire chi non paga. Per questo mettiamo a disposizione un legale dedicato che segue tutta la pratica, dalla prima lettera fino al tribunale se serve. E la parte migliore? Il condòminio non tira fuori un euro fino alla chiusura della pratica. Nessun anticipo, nessuna sorpresa.
Come evitare i morosi (o almeno ridurli)
- Comunicare bene: bilanci e spese devono essere chiari.
- Non aspettare: i debiti crescono in fretta.
- Valutare soluzioni di rateizzazione, se ci sono difficoltà reali.
- Appoggiarsi a un supporto legale fin da subito: fa risparmiare tempo, soldi e soprattutto nervi.
In poche parole: i morosi ci saranno sempre, ma non devono diventare un incubo. L’amministratore deve agire, l’assemblea deve vigilare e, con il giusto supporto, il condominio può recuperare i soldi senza stress e senza anticipi.
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