Cosa succede se i condòmini non pagano il condominio?

Cosa succede se i condòmini non pagano il condominio?

Vivere in condominio significa condividere spazi, spese e… a volte anche problemi. Tra questi, il più fastidioso è quando qualcuno decide di non pagare la sua parte. E allora, diciamolo chiaramente: se un condòmino non paga, a rimetterci inizialmente sono gli altri. Le bollette vanno pagate, le pulizie si fanno lo stesso, gli interventi urgenti non si possono rimandare. Risultato? Tensioni, discussioni e malumori in assemblea.

Cosa succede se i condòmini non pagano il condominio? Cosa dice la legge?

La normativa è piuttosto chiara:

  • ogni condomino deve pagare la sua quota (art. 1118 e 1123 c.c.);
  • dopo 6 mesi dal bilancio, l’amministratore è obbligato a muoversi per recuperare i soldi (art. 1129 c.c.);
  • se il moroso fa orecchie da mercante, si può chiedere al giudice un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, cioè un provvedimento veloce che permette di aggredire beni e conti del debitore.

Insomma, la legge tutela il condominio… ma serve qualcuno che faccia il primo passo.

Come recuperare i soldi di un condomino moroso

C’è un percorso preciso:

  • Sollecito amichevole: un richiamo scritto, chiaro e diretto.
  • Diffida legale: quando il richiamo non basta, arriva la lettera dell’avvocato.
  • Decreto ingiuntivo: il giudice ordina di pagare, senza troppi giri.
  • Esecuzione forzata: se ancora niente, si procede con pignoramenti su conti, stipendi o beni.

Funziona quasi sempre, ma la regola d’oro è non perdere tempo: prima si agisce, più è semplice recuperare.

Su cosa deve vigilare l’assemblea di condominio?

L’amministratore ha i suoi compiti, ma anche l’assemblea deve fare la sua parte. In particolare deve:

  • Approvare bilanci chiari e trasparenti, perché solo così si individuano subito i morosi.
  • Controllare l’operato dell’amministratore, chiedendo conto dei solleciti inviati e delle azioni legali intraprese.
  • Vigilare sui tempi: entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio l’amministratore deve avviare la procedura di recupero, salvo diversa deliberazione dell’assemblea.
  • Deliberare misure specifiche: piani di rateizzazione per chi è in difficoltà reale, o decisioni di procedere senza indugi contro chi non paga da tempo.
  • Pretendere trasparenza: ogni condòmino ha diritto a vedere i documenti, lo stato dei crediti e le azioni intraprese.

In pratica: l’assemblea non deve limitarsi a “prendere atto” della morosità, ma vigilare attivamente perché la procedura vada avanti.

Prescrizione delle spese condominiali

Un aspetto fondamentale che spesso si sottovaluta è la prescrizione: i debiti non sono eterni.

  • Spese ordinarie: si prescrivono in 5 anni (art. 2948 c.c.).
  • Spese straordinarie: si prescrivono in 10 anni.

Decorrenza del termine

Il tempo inizia a contare dalla data in cui la rata diventa esigibile, cioè dalla scadenza indicata o dall’approvazione del bilancio e dello stato di riparto.

Cause di interruzione

La prescrizione può essere interrotta solo da atti formali, che fanno ripartire il termine da capo. Esempi:

  • un decreto ingiuntivo emesso dal giudice;
  • una diffida o messa in mora inviata dal condominio o dal suo avvocato (meglio con raccomandata A/R o PEC).

Attenzione: i solleciti informali o la sola approvazione del bilancio in assemblea non interrompono la prescrizione. Ecco perché agire in tempo e con strumenti giuridicamente validi è fondamentale: altrimenti il moroso rischia di cavarsela senza pagare nulla.

Il nostro approccio: zero anticipo, zero stress

Qui entra in gioco Condominio No Stress. Noi sappiamo che l’amministratore non vuole trasformarsi in sceriffo, né i condòmini vogliono anticipare soldi per inseguire chi non paga. Per questo mettiamo a disposizione un legale dedicato che segue tutta la pratica, dalla prima lettera fino al tribunale se serve. E la parte migliore? Il condòminio non tira fuori un euro fino alla chiusura della pratica. Nessun anticipo, nessuna sorpresa.

Come evitare i morosi (o almeno ridurli)

  1. Comunicare bene: bilanci e spese devono essere chiari.
  2. Non aspettare: i debiti crescono in fretta.
  3. Valutare soluzioni di rateizzazione, se ci sono difficoltà reali.
  4. Appoggiarsi a un supporto legale fin da subito: fa risparmiare tempo, soldi e soprattutto nervi.

In poche parole: i morosi ci saranno sempre, ma non devono diventare un incubo. L’amministratore deve agire, l’assemblea deve vigilare e, con il giusto supporto, il condominio può recuperare i soldi senza stress e senza anticipi.

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